mercoledì 10 maggio 2017

Gente della terra Santa

La nonna, con una voce che sembrava provenisse dall’al di là, disse: “Per me un caffè amaro, perché dopo il dolce ci vuole qualcosa di amaro.”

Riprese a coccolare il suo ciondolo, lo accarezzava, lo rigirava di nuovo, dopo toccava le rughe della fronte e delle mani, dunque di nuovo la chiave con tutte e due le mani, formando una figura che, avrei giurato, fosse di una colomba che stesse per spiccare il volo.

La Nonna dunque intimò: “Chiedo ai figlioli, solo per capire l'origine, se sapete che i nostri cognomi sono come i nostri costumi tradizionali, dal colore e dal disegno ricamato! Da questi voi potete risalire da quale paese proviene la persona che lo indossa! Come il cognome che viene da Jaffa, sì Jaffa il nostro paese, il nostro paradiso terrestre. Che siano maledetti gli israeliani, maledetti… vivevamo in pace prima che arrivassero a seminare morte e distruzione. Sapete come venivano chiamati gli abitanti della Palestina?

Ahl Al-Ard Al-Moqaddassah

La Famiglia della Terra Santa, Gente della Terra Santa. Capite? Eravamo una famiglia: musulmani, cristiani ed ebrei. Si viveva in armonia, in simbiosi e fratellanza perché ci consideravamo proprietari dei luoghi sacri, i guardiani di questa terra, avevamo il privilegio di viverci e di proteggere questo luogo santo, come una vera famiglia. Sì eravamo una famiglia. Le feste erano di tutti, non si poteva fare diversamente, si contavano all'epoca più di seicentoventidue siti sacri ‘misti.’ Lo sapete che i musulmani facevano battezzare i propri figli nelle chiese greco-ortodosse per avere la benedizione del Dio dei cristiani, ed in cambio i cristiani, in campagna, frequentavano le moschee dei musulmani? I cristiani e gli ebrei erano nostri fratelli, eravamo, come vi dicevo, Gente della Terra Santa...”

La nonna parlava come se recitasse una poesia, un poema, quasi senza pausa e senza respiro. Forse aveva paura di perdere il filo del discorso. Ogni tanto emetteva un sospiro, le sue mani sembravano impazzire nel toccare la chiave.

“C'era l'Islam che garantiva quest’armonia e non c'era nel mondo un luogo ed una convivenza simile. Tutto questo si conservò fino alla fine del diciannovesimo secolo, nel mondo dominava il colonialismo, lo sfruttamento dei deboli e delle loro risorse invece della cooperazione... c'era il dominio, e così hanno diviso il mondo in civili e selvaggi, e noi, che eravamo l'esempio dell'armonia e della fratellanza, diventammo selvaggi indegni della Terra Santa!


Secondo questa ideologia del dominio, l'imputato principale era il musulmano. Dicevano che in questa terra i cristiani e gli ebrei fossero diventati come i musulmani, ovvero che quella cultura aveva fatto perdere loro la ragione, occorreva risanarli! In poche parole, insomma, secondo questo modo di pensare, i palestinesi di religione differente dovevano assomigliare agli ebrei, oppure ai cristiani inglesi o francesi! Per riportare questa terra alla civiltà, si dovevano cacciare e se necessario uccidere i suoi abitanti, a prescindere dal loro credo, e cosa ancora più grave: sostituire gli indigeni con degli ebrei civili con valori europei. Tuttavia,  tutto ciò lo scoprimmo quando era già troppo tardi.”

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