martedì 9 maggio 2017

Mare che salvi, mare che uccidi... fammi salire sulle tue onde, e riportami a casa...

“Vieni, entra, hanno ammazzato Ahmad! Quei cani, vigliacchi, fascisti, razzisti...  ma cosa ne sapevano loro! lo hanno ucciso perché era il campanile delle coscienze sepolte di questo mondo senza morale e valori. Lo hanno ucciso per il colore della sua pelle, oggi per la legge era un delinquente che spacciava droga! Lui? Maledetti! Sei andato al mare a cercare Ahmad? Volevi fuggire anche tu da questo paese? O aspettavi che il mare partorisse di nuovo il tuo amico? Quel mare che mi ha portato Ahmad sputa solo cadaveri di persone che sognano la vita e la libertà! Eppure la gente ci passa sopra, si abbronza accanto a loro. Vorrei giustizia per me ed il mio piccolo... questo mondo deve cambiare,questi assassini devono pagare!”

“Povera amica mia,”, pensai, “e chi sarebbero gli assassini? Le multinazionali, i governi, la politica della sicurezza basata sull'odio per il diverso... era un italiano, ma dal colore cioccolato quanto bastava per renderlo straniero!”
Cercai Kamal, ed eccolo arrivare con due bambini della vicina. Corse verso me e disse: “Babbo è partito... è andato in Marocco a vedere nonna che sta male...”
“Quanto assomigli a tuo padre... Hai i suoi ricci color carbone, ed il colore della sua pelle. Domani anche tu verrai fermato alle frontiere e dovrai mostrare il tuo essere italiano, dovrai recitare la Costituzione del tuo paese. Non importa che gli altri, giuristi compresi, non la conoscano, tu dovrai conoscerla alla perfezione!
Immaginai l'avvenire, forse pensando al passato?

Era una giornata senza fine, rientrai a casa tardi. Passai prima alla spiaggia, la gente cercava il fresco e faceva chiasso, io cercavo il mio amico, che quando dormiva per strada, sperava di vivere. Aveva paura della morte, anche se moriva tutti i giorni di rimorsi per il padre morto dopo la sua partenza, quel pezzo di terra era la sua anima, doveva vivere per realizzare un sogno. Una vita migliore, adesso, non per lui ma per i suoi familiari. Ricordo quando dicevi: “Quando li aiuterò... quando li vestirò... potrò anche morire...”, ma tu morivi tutti i giorni, per i soldi, per la nostalgia. Le loro richieste? Soldi sempre soldi, i tuoi soldi, i soldi della tua famiglia, un fratello che si sposa, una sorella che si fidanza. E poi c’era la casa da sistemare, noi viviamo in un paese povero, tu in uno ricco, non come noi, poveri di fame!


Mare fammi strada, ti prego, portami a casa mia, lo so che le strade sono chiuse, ma solo oggi vorrei abbracciare i miei familiari. Vorrei soltanto un tè da una mano fraterna. Sedermi a mangiare miseria e pane, ti prego, mare, fammi vedere i miei simili anche se oggi siamo diversi, scaldami perché ho freddo ed il grembo della mia famiglia è caldo. Portami dai miei fratelli e sorelle. Dammi un pizzico di coraggio, affinché possa salire sulle tue onde, e ritornare a casa... a casa.

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