venerdì 5 maggio 2017

Il testimone invisibile

Qualche volta avevo fatto la strada da solo e, non so perché, sceglievo sempre di passare per le viuzze nel centro di Betlemme. Le trovavo belle, stavo lontano dal caos e dalla gente, nei vicoli incontravo e vedevo cose diverse, anche la spazzatura alla porta di qualche casa mi dava da pensare, come le voci che provenivano dalle abitazioni: m’incuriosivano e mi davano una certa serenità.
Mi rendevano allegro come chi ha imparato qualcosa più degli altri che passavano tra il caos quotidiano, che non aggiungeva niente alla tua preparazione e conoscenza: Nella via principale la vita mi sembrava sin troppo monotona.
È proprio in una di queste viuzze che la vidi per la prima volta, io avevo otto o nove anni, e lei non meno di settantacinque, o chissà, forse persino ottanta. Abitava in un piccolo cortile in comune con altre famiglie, la sua dimora, da quanto potei notare, era formata da una sola cameretta e lei era sempre seduta all'araba, ossia con le gambe incrociate. Indossava un costume in velluto, mi sembrava nero, ricamato a mano con qualche piccolo e povero disegno, in modo particolare sul petto. Il resto era difficile da vedere, del resto, non l’ho mai vista in piedi.
Lei stava lì, sulla soglia della sua dimora, aveva un pettine fitto e robusto col quale si pettinava, sembrava una regina nel suo palazzo fuori dal mondo o al di sopra di esso. I suoi capelli erano neri come il carbone e lucidi nonostante l'età, probabilmente usava qualche lozione magica o semplicemente limone, o forse dell'olio d’oliva. Questi bellissimi capelli erano lunghi e le cadevano nel grembo come onde del mare, una cascata nera d’acqua resa fresca e frizzante dalla lozione e dai primi raggi di sole.

Io restavo dall’altro lato della sponda del vicolo a guardare, ero incantato, quasi stregato, avvertivo che entrambi avevamo qualcosa in comune, forse la solitudine che sentivo in quella via, nonostante le voci che arrivavano dalle altre case... o forse per la tristezza e la gioia della sua indifferenza al mondo circostante?

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